Omicidio a Bergamo: il caso di Riccardo Claris e Jacopo De Simone

Penale

Jacopo De Simone Riccardo Claris Omicidio a Bergamo Avvocato Penlistia
Jacopo De Simone Riccardo Claris Omicidio a Bergamo Avvocato Penlistia

Una tragedia per l’Omicidio che scuote la città di Bergamo

Omicidio a Bergamo: nella notte tra il 3 e il 4 maggio 2025, la città è stata teatro di una tragica vicenda che ha portato alla morte di Riccardo Claris, 26 anni, giovane tifoso dell’Atalanta e professionista nel settore finanziario. Secondo quanto emerso dagli organi di stampa, Claris è stato accoltellato durante una lite avvenuta in Borgo Santa Caterina, degenerata da una discussione tra gruppi di giovani tifosi.

L’autore dell’aggressione, Jacopo De Simone, 18 anni, avrebbe colpito la vittima con una coltellata alla schiena nei pressi di via dei Ghirardelli. L’arma, un coltello da cucina, sarebbe stata prelevata dall’abitazione di De Simone dopo che il litigio era già iniziato. De Simone si è poi consegnato spontaneamente ai Carabinieri, confessando il gesto.

La comunità di Bergamo e il mondo dell’Atalanta sono rimasti profondamente colpiti da questo drammatico episodio di omicidio, che ha acceso il dibattito sulla violenza giovanile e sulle rivalità calcistiche sfociate in tragedia.

Omicidio doloso: il reato e le sanzioni previste

Nel caso di Bergamo che ha riguardato Jacopo De Simone, l’accusa contestata è quella di omicidio doloso. L’omicidio doloso si configura quando un soggetto, con volontà e consapevolezza, cagiona la morte di un’altra persona (art. 575 c.p.). È una delle fattispecie più gravi previste dal codice penale italiano.

Le sanzioni sono severe: la pena base è la reclusione non inferiore a 21 anni. Nei casi più gravi (ad esempio, omicidio premeditato o commesso con crudeltà), può essere applicato l’ergastolo. La giurisprudenza valuta con particolare attenzione la presenza di circostanze aggravanti o attenuanti che possono influire sull’entità della pena.

La presunzione di innocenza

Pur essendo Jacopo De Simone sottoposto a misura cautelare a Bergamo, è fondamentale ricordare il principio della presunzione di innocenza, anche in caso di Omicidio. Ai sensi dell’art. 27 della Costituzione italiana e della Direttiva UE 2016/343, ogni persona accusata di un reato è considerata innocente fino alla condanna definitiva.

Questo principio tutela i diritti fondamentali dell’indagato, garantendo che l’onere della prova spetti sempre all’accusa e che ogni restrizione della libertà personale sia disposta solo nei limiti previsti dalla legge e sotto il controllo dell’autorità giudiziaria.

La custodia cautelare in carcere: quali sono i presupposti e le esigenze cautelari come per l’Omicidio di Bergamo

Nel caso dell’Omicidio a Bergamo il GIP ha disposto nei confronti di Jacopo De Simone la custodia cautelare in carcere. Questa misura, la più severa tra quelle previste dal codice di procedura penale, può essere disposta solo in presenza di presupposti rigorosi:

  1. Gravi indizi di colpevolezza: devono emergere elementi probatori che indichino con elevata probabilità la responsabilità dell’indagato.
  2. Esigenze cautelari: rischio di fuga, pericolo di inquinamento delle prove o rischio di reiterazione del reato.
  3. Adeguatezza e proporzionalità: il giudice deve valutare se la custodia in carcere sia l’unica misura idonea a garantire le esigenze cautelari, preferendo misure meno afflittive quando possibile.

L’applicazione di questa misura viene costantemente monitorata e può essere oggetto di riesame o di appello da parte della difesa.

L’assistenza dello Studio Soardi a Bergamo: difesa e tutela in procedimenti penali anche per Omicidio

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In particolare, lo Studio Soardi, con sede a Bergamo, fornisce, anche in casi di omicidio:

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  • Consulenza legale preventiva per affrontare situazioni di rischio penale.
  • Supporto strategico in caso di misure cautelari, come la custodia in carcere.

L’Avvocato Penalista Stefano Soardi, si impegna a garantire la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali di ogni assistito.

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