Assoluzione del soggetto Apicale nel processo 231: la Cassazione apre alla revisione del patteggiamento dell’ente

Compliance

Sentenza Assoluzione Apicale Decreto 231
Sentenza Assoluzione Apicale Decreto 231

Con la sentenza n. 17467 dell’8 maggio 2025, la Corte di Cassazione ha affrontato un nodo centrale nella giurisprudenza sul Decreto 231: può l’Assoluzione del soggetto Apicale ex art. 5 Decreto 231 incidere sulla responsabilità dell’ente già condannato in via definitiva? La risposta fornita dalla Suprema Corte, in un contesto di patteggiamento dell’ente e assoluzione dell’amministratore, incide in modo rilevante sull’applicazione pratica del Decreto Legislativo 231/01.

Il caso IMAL e l’Assoluzione dell’Apicale nel processo 231

Un grave infortunio ha coinvolto un dipendente della società Ecoblock. L’operaio si è ferito durante un’operazione di manutenzione su una troncatrice prodotta dalla IMAL Srl. A seguito dell’accaduto, la Procura ha coinvolto IMAL in un procedimento ex Decreto 231, per violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro.

La società ha scelto di definire il giudizio con un patteggiamento, accettando una sanzione pecuniaria di 15.000 euro per l’illecito amministrativo previsto dall’art. 25-septies, comma 3, in relazione al reato di lesioni colpose gravi di cui all’art. 590, comma 3, c.p.

Nel frattempo, il legale rappresentante della IMAL ha affrontato il processo e ha ottenuto l’assoluzione con formula piena, poiché «non aveva commesso il fatto». I giudici hanno escluso ogni rilevanza causale della condotta a lui attribuita. Proprio questa Assoluzione dell’Apicale dell’impresa nel processo 231 ha dato origine al ricorso per revisione.

Istanza di revisione e rilievi sul Decreto 231

La società, sulla base dell’Assoluzione dell’Apicale ex dlgs 231, ha proposto istanza di revisione della sentenza di patteggiamento, invocando l’art. 630, comma 1, lett. a), c.p.p., per contrasto tra giudicati.

La Corte d’Appello di Ancona ha respinto la richiesta. Secondo i giudici, la responsabilità amministrativa dell’ente resta autonoma rispetto a quella della persona fisica, anche in presenza di un’assoluzione. Hanno fondato il rigetto sull’art. 8 del Decreto 231.

Il ribaltamento della Cassazione sull’Assoluzione del soggetto Apicale ex art. 5 Decreto 231

La Suprema Corte ha accolto il ricorso della IMAL, chiarendo che, in questo caso, l’Assoluzione del soggetto Apicale di cui all’art. 5 del Decreto 231 del 2001 incide direttamente sulla responsabilità dell’ente.

Il principio di diritto sancito dalla Corte

«Sussiste diversità del fatto storico tra un infortunio in materia di lavoro correlato all’uso di un macchinario ascritto all’impresa datrice di lavoro e il medesimo infortunio ascritto alla condotta del produttore del macchinario».

Secondo la Cassazione, i giudici devono escludere la responsabilità amministrativa dell’ente quando non risulta più ascrivibile l’evento, nemmeno in via causale, all’apicale o a un soggetto appartenente alla sua struttura organizzativa.

Assoluzione Apicale e reato presupposto del Decreto 231

Per riconoscere la responsabilità amministrativa degli enti, è necessario che il reato attribuito alla persona fisica risulti sussistente e collegato causalmente all’evento. Se manca il reato presupposto, i giudici non possono attribuire la responsabilità all’ente.

Nel caso IMAL, la sentenza assolutoria ha accertato che il comportamento dell’apicale non ha avuto rilevanza causale. La macchina era ferma, e l’operaio si è introdotto autonomamente. Il difetto nel sistema di sicurezza non ha inciso sul danno. Da ciò ne deriva l’impossibilità di fondare l’illecito 231: una classica ipotesi di Assoluzione del soggetto Apicale per la responsabilità ex decreto 231 che travolge la sanzione già applicata.

Portata dell’art. 8 del Decreto 231

L’articolo 8 consente di attribuire responsabilità all’ente anche se non si è identificato l’autore del reato o se risulta non imputabile. Tuttavia, secondo la Corte, questa previsione vale solo se i giudici dimostrano che il fatto sussiste e riguarda un soggetto legato all’ente.

Nel caso IMAL, l’Assoluzione dell’Apicale nel processo 231 ha escluso proprio il nesso causale. Senza un fatto penalmente rilevante, non si può configurare un reato presupposto e neppure la responsabilità amministrativa dell’ente.

Modello Organizzativo e Assoluzione dell’Apicale di cui all’articolo 5 del Decreto 231 del 2001

Questa decisione evidenzia l’importanza di costruire un Modello Organizzativo coerente con le attività aziendali. Quando manca un collegamento causale tra condotta interna e danno, l’organizzazione non può ritenersi colpevole.

La Corte ha quindi rafforzato una lettura garantista del Decreto 231, che non legittima la responsabilità oggettiva ma impone di valutare con rigore l’esistenza del reato e della colpa organizzativa. E se il fatto contestato viene escluso, come accade nei casi di Assoluzione Apicale di cui all’articolo 5 dlgs 231/01, decade anche la contestazione all’ente.

Difesa consapevole dopo l’Assoluzione Apicale 231

I giudici invitano le imprese a valutare con attenzione l’opzione del patteggiamento, soprattutto quando non si è ancora accertata la responsabilità della persona fisica.

L’apparente vantaggio del patteggiamento può rivelarsi illusorio, se il soggetto apicale risulta poi assolto. In questi casi, l’ente assume responsabilità che non trova più fondamento giuridico. È in questi scenari che l’Assoluzione dell’Apicale ex decreto 231 riapre le porte alla revisione.

La possibilità di revisione rappresenta una tutela, ma impone agli operatori di agire con coerenza e di predisporre una strategia difensiva integrata.

Il supporto dello Studio Soardi per l’Assoluzione del soggetto Apicale ex Decreto 231

Lo Studio Soardi, con sede a Bergamo e Brescia assiste da anni le imprese nella costruzione e nell’aggiornamento del Modello Organizzativo e nella gestione delle responsabilità connesse al Decreto 231.

Forniamo supporto dalla redazione del modello alla formazione e al contenzioso penale, per garantire la piena compliance normativa.

L’avv. Stefano Soardi svolge anche il ruolo di Organismo di Vigilanza per numerose aziende italiane, trasformando le novità giurisprudenziali in strumenti operativi, anche nei casi complessi di Assoluzione dell’Apicale indicato dall’articolo 5 del decreto 231.


Contattaci per aggiornare il tuo Modello Organizzativo, affrontare una contestazione ex Decreto 231 o predisporre una strategia difensiva efficace.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *