Cassazione: Corretto il Decreto di Citazione Diretta a Giudizio per una Società ai sensi del D.Lgs. 231/01?

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Cassazione: Può una società essere citata direttamente a giudizio ex D.lgs. 231/01?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2062/2025, ha affrontato un tema di particolare rilievo in materia di responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/01 in materia di citazione diretta a giudizio di una Società. Secondo il Tribunale di Rimini, questa modalità non è prevista dal sistema normativo.

Perché il Tribunale di Rimini ha annullato il decreto di citazione diretta a giudizio di una Società ex D.lgs. 231/01?

Il Tribunale di Rimini ha dichiarato la nullità del decreto di citazione diretta a giudizio emesso dalla Procura nei confronti della società Leopardi di A.A. e C. Sas, rilevando un vizio nell’esercizio dell’azione penale. Secondo il giudice di merito, il D.Lgs. 231/01 prevede specifiche modalità per la contestazione della responsabilità amministrativa degli enti, le quali non comprendono la citazione diretta.

L’art. 59 del D.Lgs. 231/01 stabilisce che l’illecito amministrativo deve essere contestato attraverso uno degli atti indicati nell’art. 407-bis del codice di procedura penale, ossia con richiesta di rinvio a giudizio o altri strumenti processuali, ma non mediante citazione diretta. Tale impostazione garantisce un percorso processuale adeguato alla complessità dell’illecito contestato agli enti.

Perché la Procura ha impugnato la decisione?

Contro tale decisione, la Procura della Repubblica di Rimini ha proposto ricorso per Cassazione, ritenendo errata l’interpretazione del Tribunale e corretta la citazione diretta a giudizio dell’Ente ex D.lgs. 231/01. Il Pubblico Ministero ha sostenuto che il sistema processuale delineato dal D.Lgs. 231/01 consente di trattare in modo unitario il reato e l’illecito amministrativo, prevedendo un’unica competenza giurisdizionale e l’applicazione dello stesso rito processuale.

L’argomentazione della Procura si è basata sull’art. 36 del D.Lgs. 231/01, che sancisce il principio di economicità e coerenza dell’accertamento giudiziario. Tale disposizione prevede che le norme processuali applicabili ai reati dai quali deriva la responsabilità amministrativa delle società debbano essere estese anche all’illecito amministrativo.

Secondo il ricorrente, il richiamo all’art. 407-bis del codice di procedura penale contenuto nell’art. 59 del D.Lgs. 231/01 non esclude la citazione diretta a giudizio della Società, bensì si limita a individuare gli atti attraverso i quali deve essere esercitata l’azione penale.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione sulla citazione diretta a giudizio di una Società ex D.lgs. 231/01?

La Cassazione ha respinto il ricorso, ritenendoo inammissibile la citazione diretta a giudizio ex d.lgs. 231/01 di una Società. La Corte ha affermato che il provvedimento impugnato non può essere considerato abnorme, poiché rientra nei poteri del giudice dichiarare la nullità di un atto processuale che ritiene viziato.

Nel proprio ragionamento, la Cassazione ha richiamato la giurisprudenza delle Sezioni Unite, sottolineando che un provvedimento può essere considerato abnorme solo quando determina una stasi del processo o si pone al di fuori del sistema normativo. In questo caso, invece, il giudice ha esercitato un potere che gli è proprio, anche se la decisione ha comportato una regressione del procedimento.

Inoltre, la Suprema Corte ha ribadito che il rito con udienza preliminare offre maggiori garanzie all’imputato, evitando situazioni di indebita compressione delle sue facoltà difensive. Di conseguenza, la scelta del Tribunale di Rimini di annullare la citazione diretta a giudizio ex D.lgs. 231/01 non ha causato un vulnus all’ordinamento processuale, ma si è limitata a ristabilire un corretto iter procedurale.

Quali sono le implicazioni per le società cui è stato notificato un decreto di citazione diretta a giudizio ex D.lgs 231/01?

Questa sentenza assume particolare rilevanza per le società coinvolte in procedimenti ai sensi del D.Lgs. 231/01, poiché chiarisce che l’esercizio dell’azione penale nei confronti degli enti non può avvenire mediante citazione diretta a giudizio, ma deve seguire le modalità previste dalla normativa speciale.

Le società imputate per responsabilità amministrativa devono pertanto prestare particolare attenzione alla forma con cui vengono chiamate a giudizio, poiché eventuali vizi nella fase iniziale del procedimento possono incidere sull’intero sviluppo processuale.

La decisione della Cassazione rafforza inoltre l’importanza di un corretto inquadramento procedurale delle contestazioni mosse agli enti, evitando forzature che potrebbero determinare nullità e conseguenti ritardi nell’azione della giustizia.

Conclusione

La sentenza della Cassazione n. 2062/2025 conferma che la nullità del decreto di citazione diretta per le società D.Lgs. 231/01 è un principio consolidato nel nostro ordinamento. La decisione ribadisce la necessità di rispettare le corrette procedure per garantire un processo equo e conforme alle garanzie difensive degli enti. Le imprese devono quindi monitorare attentamente il rispetto delle norme processuali e affidarsi a professionisti qualificati per evitare irregolarità che possano compromettere l’esito del procedimento

Cosa devono fare le aziende per conformarsi al D.Lgs. 231/01?

Le imprese devono adottare modelli organizzativi adeguati e conformi ai requisiti del D.Lgs. 231/01, garantendo procedure interne efficaci per la prevenzione dei reati. La consulenza di professionisti del settore consente di evitare contestazioni per vizi procedurali e di rafforzare la tutela legale della società.

Il supporto dello Studio Soardi

Lo Studio Soardi di Bergamo da anni assiste società su tutto il territorio nazionale per la realizzazione e aggiornamento di modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01. Inoltre, l’avvocato Stefano Soardi ricopre numerosi incarichi come Organismo di Vigilanza (OdV) per aziende, offrendo competenza e supporto alle imprese per garantire una piena conformità normativa.

Da anni approfondiamo la tematica della responsabilità degli enti ex D.lgs. 231/01 come nell’articolo di seguito indicato, oltre all’argomento della citazione diretta a giudizio ex D.lgs. 231/01: https://www.studiosoardi.com/2024/07/02/d-lgs-231-01-e-sicurezza-lavoro-la-cassazione-rafforza-il-principio-di-autonomia-del-giudizio-relativo-alla-responsabilita-dellente/

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