Articolo 8 del D.Lgs. 231/01: La Responsabilità dell’Ente per Reati Compiuti nell’Interesse o a Vantaggio dell’Ente

Compliance

L’articolo 8 del Decreto Legislativo 231/2001 rappresenta un pilastro fondamentale nella disciplina della responsabilità amministrativa degli enti. La responsabilità amministrativa degli enti, regolata dal D.Lgs. 231/01, chiarisce che l’ente può essere ritenuto responsabile per reati commessi da soggetti apicali o subordinati, indipendentemente dall’accertamento della responsabilità penale della persona fisica che ha materialmente commesso il reato. Questo principio garantisce che le aziende e le organizzazioni non possano sottrarsi alle proprie responsabilità per comportamenti illeciti commessi nel loro interesse o a loro vantaggio.

Cosa prevede l’articolo 8 del D.Lgs. 231/01?

L’articolo 8 del D.Lgs. 231/01 sancisce che l’illecito amministrativo dell’ente rimane indipendente rispetto a quello penale del soggetto autore del reato. Pertanto, anche in caso di assoluzione o archiviazione del procedimento penale nei confronti dell’individuo, l’ente può comunque essere sanzionato, purché:

  1. Il reato sia stato commesso nell’interesse o a vantaggio dell’ente.
  2. Sia provata l’esistenza di un modello organizzativo inadeguato o inefficace.

Questa norma si rivela particolarmente importante nei casi in cui:

  • L’autore del reato non sia identificato o non sia perseguibile.
  • Il reato sia stato commesso da un soggetto terzo, come un collaboratore esterno o un fornitore, che agiva sotto il controllo dell’ente.

La distinzione tra interesse e vantaggio

Per configurare la responsabilità amministrativa dell’ente, l’articolo 8 distingue tra:

  • Interesse dell’ente: quando il reato è stato commesso con l’intento di ottenere un beneficio per l’organizzazione.
  • Vantaggio dell’ente: quando, a prescindere dall’intento, il reato ha prodotto un effettivo beneficio per l’ente.

Un esempio pratico è rappresentato dalla corruzione: un dirigente che corrompe un funzionario pubblico per ottenere un appalto agisce sia nell’interesse che a vantaggio dell’azienda. Questo esempio evidenzia l’importanza di prevenire comportamenti illeciti attraverso modelli organizzativi conformi al D.Lgs. 231/01.

L’indipendenza tra la responsabilità penale e quella amministrativa

Un aspetto cruciale dell’articolo 8 del D.Lgs. 231/01 è l’indipendenza tra i due procedimenti. Questo significa che la responsabilità amministrativa dell’ente può essere accertata anche in assenza di una condanna penale del singolo. Tale principio evita che l’esito del procedimento penale influenzi negativamente la possibilità di sanzionare l’ente per la mancata adozione di un adeguato modello organizzativo conforme al D.Lgs. 231/01.

Le conseguenze per gli enti secondo l’articolo 8 del D.Lgs. 231/01

Se l’illecito amministrativo è accertato, l’ente può essere sottoposto a sanzioni che includono:

  • Sanzioni pecuniarie: calcolate in base alla gravità del reato e alle condizioni economiche dell’ente.
  • Interdizioni: come il divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione o la sospensione delle attività.
  • Confisca: dei beni utilizzati o dei proventi derivanti dal reato.
  • Pubblicazione della sentenza: a carico dell’ente.

L’importanza dei modelli organizzativi nel D.Lgs. 231/01

Per evitare le sanzioni previste dal D.Lgs. 231/01, è fondamentale che l’ente adotti un modello organizzativo conforme alla normativa e istituisca un Organismo di Vigilanza (OdV) che monitori l’efficacia del modello. Il modello deve:

  • Individuare i rischi specifici dell’attività.
  • Prevedere protocolli per prevenire i reati.
  • Garantire formazione continua ai dipendenti e ai collaboratori.

Adottare un modello organizzativo conforme al D.Lgs. 231/01 non è solo una misura preventiva, ma anche una garanzia di trasparenza e legalità per tutte le organizzazioni.

Conclusione sull’articolo 8 del D.Lgs. 231/01

L’articolo 8 del D.Lgs. 231/01 rappresenta un monito per tutte le organizzazioni: la responsabilità amministrativa è una questione seria e non può essere elusa con la semplice separazione delle responsabilità individuali e collettive. Implementare un modello organizzativo efficace è l’unico modo per prevenire rischi e garantire la conformità normativa stabilita dal D.Lgs. 231/01.

Il Supporto dello Studio Soardi
Lo Studio Soardi di Bergamo da anni assiste società su tutto il territorio nazionale per la realizzazione e aggiornamento di modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01. Inoltre, l’avvocato Stefano Soardi ricopre numerosi incarichi come Organismo di Vigilanza (OdV) per aziende, offrendo competenza e supporto alle imprese per garantire una piena conformità normativa al D.Lgs. 231/01.

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