Cosa rilevano i tamponi salivari nei controlli della polizia?

Penale

Con l’introduzione delle nuove norme del Codice della Strada a partire dal 14 dicembre 2024, sono stati introdotti i tamponi salivari nei controlli stradali. Questi strumenti, utilizzati dagli agenti di polizia giudiziaria, permettono di effettuare un accertamento preliminare sulla presenza di sostanze stupefacenti nel conducente direttamente sul luogo del controllo.

Quali sostanze possono essere rilevate?

I tamponi salivari sono progettati per individuare residui di sostanze psicotrope consumate di recente. Tra le sostanze rilevabili troviamo:

  • THC (tetraidrocannabinolo): il principio attivo della cannabis.
  • Cocaina: una sostanza stimolante.
  • Oppiacei: come morfina ed eroina.
  • Amfetamine e metamfetamine: sostanze sintetiche che possono alterare le capacità di giudizio.
  • MDMA (ecstasy): spesso associata a condizioni di guida pericolosa.

Come funzionano i tamponi salivari?

Il procedimento è semplice:

  1. L’agente applica il tampone all’interno della bocca del conducente per raccogliere un campione di saliva.
  2. Il campione viene analizzato con dispositivi portatili che forniscono un risultato preliminare in pochi minuti.
  3. In caso di positività, il campione viene inviato a un laboratorio per un’analisi di conferma con tecniche più approfondite.

Cosa cambia rispetto al passato?

Prima dell’introduzione di questi test, non era possibile effettuare controlli rapidi sul posto per accertare l’uso di sostanze stupefacenti. La normativa precedente richiedeva che fosse dimostrato che il conducente si trovasse effettivamente in stato di alterazione causato dalle sostanze rilevate, un elemento che necessitava accertamenti più complessi.

Con la nuova disciplina, la positività al tampone salivare costituisce un elemento sufficiente per avviare le sanzioni, in attesa della conferma definitiva da parte del laboratorio.

Conseguenze per i conducenti

In caso di positività al test, le sanzioni possono includere:

  • Sospensione immediata della patente di guida.
  • Revoca della patente, se gli esami di conferma certificano l’assunzione di sostanze.
  • Divieto di ottenere una nuova patente per un periodo minimo di tre anni.

Oltre alle sanzioni amministrative, le conseguenze possono essere anche di natura penale. La guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti costituisce infatti un reato ai sensi dell’art. 187 del Codice della Strada. Le pene previste includono:

  • Ammenda da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 6.000 euro.
  • Arresto fino a un anno, in base alla gravità dell’infrazione e all’eventuale recidiva.
  • Aggravanti specifiche, come l’essere coinvolti in un incidente stradale mentre sotto l’effetto di sostanze, che possono comportare sanzioni più severe.

Obiettivo dichiarato della riforma

L’introduzione dei tamponi salivari viene presentata come uno strumento per migliorare la sicurezza stradale, consentendo controlli più rapidi ed efficienti al fine di contrastare comportamenti pericolosi alla guida. Tuttavia, la loro applicazione rappresenta un significativo cambiamento rispetto al passato, richiedendo un attento bilanciamento tra le esigenze di prevenzione e il rispetto delle garanzie individuali.

Conclusione

La guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti costituisce un pericolo per la sicurezza pubblica. I tamponi salivari rappresentano una novità normativa e operativa che introduce strumenti di controllo più immediati, con importanti implicazioni sia per gli automobilisti che per gli operatori di polizia. Rispettare le norme e garantire un comportamento responsabile alla guida rimane essenziale per la tutela di tutti gli utenti della strada.

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