La cancellazione della società estingue l’illecito amministrativo: una nuova pronuncia della Cassazione
Con la sentenza n. 25648 del 1° luglio 2024 – di seguito scaricabile – la Corte di Cassazione ha ribadito che la cancellazione di una società dal Registro delle Imprese è equiparabile alla morte del reo, estinguendo di fatto l’illecito amministrativo ex D.lgs. 231/2001. Tale pronuncia riguarda la società High Engineering Srl, coinvolta in un procedimento penale per corruzione e altri reati connessi.
Il caso
La vicenda ha avuto inizio con la condanna della High Engineering Srl per illecito amministrativo ai sensi dell’art. 25, comma 3, del D.lgs. 231/2001, in relazione al reato presupposto di corruzione contestato all’amministratore unico della società. La Corte di Appello di Milano aveva dichiarato estinto l’illecito amministrativo per intervenuta cancellazione della società dal Registro delle Imprese, avvenuta dopo l’avvio della liquidazione volontaria.
La questione giuridica
Il punto focale del ricorso del Procuratore Generale verteva sulla legittimità della cancellazione e sulla sua presunta natura “fraudolenta”, avvenuta dopo l’avvio del procedimento penale. Il ricorrente sosteneva che tale cancellazione fosse finalizzata a eludere le sanzioni previste dal D.lgs. 231/2001.
Tuttavia, la Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando l’orientamento secondo cui, in assenza di elementi fraudolenti provati, la cancellazione della società determina l’estinzione dell’illecito amministrativo, in analogia con la morte del reo per le persone fisiche (art. 150 c.p.).
Le conseguenze della pronuncia
Questa decisione sottolinea un aspetto cruciale: una società cancellata non può essere sanzionata, poiché, non essendo più esistente giuridicamente, non può adempiere né alle sanzioni pecuniarie né a quelle interdittive. Tale principio rafforza l’idea che le sanzioni previste dal D.lgs. 231/2001 mirano a correggere l’attività di un ente attivo, ma diventano inutili in presenza di un soggetto giuridico non più esistente.
Considerazioni finali
Questa pronuncia della Cassazione crea un precedente significativo per i casi futuri di cancellazione di società coinvolte in procedimenti penali. Da un lato, conferma la necessità di prove solide per dimostrare la natura fraudolenta della cancellazione; dall’altro, lascia aperta la discussione sul rischio di “cancellazioni strategiche” utilizzate per sottrarsi alle responsabilità penali.