Reati stradali | La Cassazione chiarisce quando denunciare per ottenere il risarcimento del danno in sede penale

Penale

La recente sentenza della Corte Suprema di Cassazione, Sez. IV, n. 3384 del 29 gennaio 2024, – di seguito scaricabile – rappresenta un’importante pronuncia in materia di procedibilità del reato, con particolare riferimento alle modifiche introdotte dal D.Lgs. 150/2022, noto come “Riforma Cartabia”. Il caso in esame riguardava A.A., condannato per il delitto di lesioni stradali aggravato dalla guida in stato di ebbrezza alcolica, reato previsto dall’art. 590 bis del codice penale.

La Corte di Appello di Brescia aveva confermato la responsabilità penale di A.A., escludendo tuttavia l’aggravante della guida in stato di ebbrezza per l’inutilizzabilità dei referti del pronto soccorso. La difesa dell’imputato ha presentato ricorso per cassazione, sollevando due motivi: la carenza di motivazione sulla sanzione amministrativa accessoria e la richiesta di declaratoria di estinzione del reato per mancanza di querela, in virtù delle modifiche apportate dalla Riforma Cartabia.

La Corte di Cassazione ha accolto il secondo motivo di ricorso, rilevando che, a partire dal 30 dicembre 2022, il reato di lesioni stradali è divenuto procedibile a querela di parte. Questo significa che, per procedere penalmente contro l’autore del reato, è necessario che la persona offesa presenti una querela entro tre mesi dal fatto. Nel caso specifico, non essendo stata presentata querela entro i termini previsti, né essendo stata manifestata l’istanza punitiva della persona offesa in altro modo, la Corte ha dichiarato l’estinzione del reato per mancanza di querela, annullando senza rinvio la sentenza impugnata.

Questa decisione sottolinea l’importanza della querela come condizione di procedibilità per determinati reati, evidenziando come le modifiche normative possano incidere sulla punibilità dell’autore del fatto. L’art. 2, comma 4, del codice penale prevede infatti che le nuove disposizioni più favorevoli all’imputato debbano essere applicate anche retroattivamente, in qualsiasi stato e grado del giudizio.

In conclusione, la sentenza n. 3384/2024 della Cassazione evidenzia come l’entrata in vigore della Riforma Cartabia abbia introdotto significative novità nel regime di procedibilità dei reati, rafforzando il principio della retroattività della legge penale più favorevole e ribadendo l’importanza della querela come strumento di tutela dell’interesse della persona offesa. Pertanto, per i reati ora procedibili a querela, è fondamentale che la persona offesa presenti la querela entro i termini di legge per permettere l’avvio del procedimento penale.

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