
Si amplia la collaborazione tra la giustizia ordinaria e quella sportiva.
Il CONI e la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine hanno firmato un protocollo per proteggere i soggetti vulnerabili vittime di reato da parte di tesserati di società sportive, di seguito scaricabile.
L’accordo è stato sottoscritto dal Presidente del CONI Giovanni Malagò, dal Procuratore Generale dello Sport Ugo Tacer e, in collegamento remoto, dal Procuratore della Repubblica di Udine, Massimo Lia.
Il protocollo ha l’obiettivo di regolamentare le modalità operative per l’acquisizione di informazioni e documentazione nell’ambito di reati commessi sia in ambito sportivo che extra sportivo da soggetti tesserati per una Federazione Sportiva Nazionale o Disciplina Sportiva Associata riconosciuta dal CONI, o anche se non più tesserati, per reati commessi durante il periodo di tesseramento.
Il protocollo garantisce che la Procura Generale dello Sport venga tempestivamente informata dell’esistenza di procedimenti penali a carico di tesserati, per assicurare una maggiore tutela della vittima e prevenire possibili reiterazioni del reato.
Il provvedimento stabilisce che, quando gli atti di un procedimento penale sono ostensibili, il Pubblico Ministero deve informare tempestivamente la Procura Generale dello Sport, fornendo tutte le informazioni rilevanti sul soggetto e sul reato.
Inoltre, il Pubblico Ministero può richiedere alla Procura Generale dello Sport informazioni sul soggetto indagato, riguardanti il ruolo, le attività svolte, eventuali segnalazioni preesistenti, procedimenti disciplinari pendenti o definiti, e ogni altra informazione utile ai fini del procedimento penale.
Rispetto ai protocolli firmati dal CONI con altre Procure italiane, l’accordo sottoscritto con la Procura di Udine non si limita a promuovere la collaborazione per la trattazione di vicende legate a reati di violenza contro la persona commessi da tesserati nell’ambito sportivo, ma si estende a tutte le ipotesi di reato commesse da tesserati.