
La normativa sulla responsabilità amministrativa degli enti si aggiorna: il Decreto 231 introduce il reato di Razzismo e Xenofobia con l‘art. 25 terdecies ed amplia il novero dei reati che possono comportare sanzioni per le imprese. Come cambia il panorama giuridico per aziende e organizzazioni?
Cosa prevede il Decreto 231 in materia di razzismo e xenofobia?
Il Decreto Legislativo 231/2001 disciplina la responsabilità amministrativa delle aziende per alcuni reati commessi nell’interesse o a vantaggio dell’ente. Con l’introduzione delle fattispecie legate al razzismo e alla xenofobia, la normativa si allinea agli obblighi europei in materia di contrasto ai crimini d’odio.
Quali reati rientrano nel Decreto 231?
Tra i reati ora rilevanti ai fini della responsabilità degli enti, troviamo:
- Propaganda di idee basate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico;
- Istigazione a commettere atti di discriminazione o violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi;
- Organizzazione, direzione o partecipazione a gruppi con scopi discriminatori o violenti.
Perché le aziende devono adeguarsi al Decreto 231 Razzismo?
L’inserimento di questi reati nel Decreto 231 comporta conseguenze dirette per le imprese. Se un dirigente o un dipendente commette un reato di matrice razziale o xenofoba nell’esercizio delle proprie funzioni, l’azienda potrebbe subire sanzioni pecuniarie e interdittive, tra cui:
- Sospensione dell’attività;
- Divieto di contrarre con la Pubblica Amministrazione;
- Revoca di licenze o concessioni.
Come proteggere l’azienda dalle sanzioni del Decreto 231 per il reato di Razzismo e Xenofobia?
L’adozione di un Modello Organizzativo 231 aggiornato e adeguato è la soluzione più efficace per ridurre il rischio di responsabilità. Le aziende devono:
- Mappare i rischi con riferimento ai reati di razzismo e xenofobia;
- Aggiornare il Codice Etico e i protocolli aziendali per prevenire condotte discriminatorie;
- Implementare un sistema di segnalazioni (whistleblowing) per favorire la denuncia di eventuali violazioni;
- Formare il personale sui rischi legali connessi alla discriminazione e ai crimini d’odio.
Quali aziende sono più a rischio?
Tutte le imprese possono essere esposte ai rischi derivanti dal Decreto 231 per Razzismo, ma alcuni settori sono particolarmente vulnerabili:
- Aziende con un’ampia forza lavoro internazionale;
- Imprese che operano nel settore della sicurezza e vigilanza;
- Organizzazioni attive nei media e nella comunicazione.
Conclusioni: l’importanza di un approccio proattivo
L’evoluzione normativa impone alle imprese di adottare misure concrete per prevenire il rischio di coinvolgimento in reati di razzismo o xenofobia del Decreto 231. Un Modello 231 efficace rappresenta non solo un obbligo legale, ma anche un’opportunità per migliorare la governance aziendale e proteggere la reputazione dell’impresa.
Il Supporto dello Studio Soardi
Lo Studio Soardi di Bergamo da anni assiste società su tutto il territorio nazionale per la realizzazione e aggiornamento di modelli organizzativi ex D.Lgs. 231/01. Inoltre, l’avvocato Stefano Soardi ricopre numerosi incarichi come Organismo di Vigilanza (OdV) per aziende, offrendo competenza e supporto alle imprese per garantire una piena conformità normativa.
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Di seguito si allega il file in formato PDF: legge-20-novembre-2017–n167 2